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Oggetto è esattamente
Infermieri
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Pare facile (2009)
Alla Biblioteca medica di Reggio Emilia si fa formazione? Moltissima. La nostra Azienda ha iniziato molto presto a impegnarsi per la diffusione dei principi della medicina basata sulle evidenze (EBM): nel 2001-2002 abbiamo cominciato a parlarne e nel 2003 è iniziata un’attività intensiva di formazione di base diretta a tutti i professionisti. Per professionisti intende non solo i medici, ma in generale tutte le professioni sanitarie? Nella nostra realtà, Provincia, Regione, Aziende sanitarie, ospedaliera e azienda USL, hanno lavorato insieme. La mia è la biblioteca clinica dell’Azienda sanitaria della Provincia di Reggio Emilia: quindi, la biblioteca è una e gli impegni economici sono condivisi. Il progetto iniziale era quello di creare una med – community per l’appropriatezza della pratica clinica. I punti cruciali erano quelli di formare professionisti, fare conoscere anche tutti principi della EBM, mettere a disposizione dei professionisti le risorse elettroniche, dal punto di vista documentario, dunque, educare e formare i professionisti al loro utilizzo scientifico... -
Competenza, sicurezza, efficacia (2008)
[...] Nella sua esperienza, esistono differenze evidenti tra i “reading habits” di medici e quelli di altri operatori sanitari? Sicuramente: il medico da sempre è abituato allo studio, quindi alla valutazione, alla selezione, alla sintesi. Ciò lo rende in grado di potersi dedicare in maniera più mirata alla lettura di testi o riviste scientifiche, possedendo il background necessario per estrapolare le notizie utili al suo aggiornamento senza un dispendio di tempo e di energie troppo elevato. Anche tra gli infermieri professionali di ultima generazione ed i fisioterapisti, almeno nella realtà di Ferrara, si sta nettamente ampliando la fascia di coloro che ritengono prioritario un aggiornamento costante attraverso la lettura di periodici scientifici e la ricerca efficace di letteratura. Per quanto riguarda la scelta delle letture, nonostante la consapevolezza che l’inglese sia la lingua scientifica per antonomasia, c’è comunque la tendenza a preferire, comprensibilmente, materiali in lingua italiana e a stampa. Così come chi utilizza la rivista elettronica tende, in fase di studio, a preferire il contatto fisico con la carta.... -
Bibliotecario medico-scientifico. Chi è costui? (2009)
Sul portale del vostro Ospedale [Ospedale Bambin Gesù IRCCS] avete inserito molti materiali di supporto alla ricerca delle fonti bibliografiche, con tutorial che spiegano passo dopo passo come condurre una ricerca avanzata. Avete avuto un feedback sul loro utilizzo? È importante distinguere la biblioteca medica dell’ospedale dalla Medical library del nostro portale, poiché la seconda è un servizio rivolto principalmente agli utenti esterni. Le banche dati e le collezioni di riviste sono su una piattaforma controllata dal distributore e non da noi. La base dati CINAHL è ampiamente utilizzata anche dagli infermieri interni che, al momento, rappresentano una categoria professionale che sta molto crescendo nella formazione, sui tutorial, in particolare, non ho un feedback preciso: so che sono adoperati, ma forse non in modo ottimale… Che vuol dire? Sono molto ben fatti, ma con l’esperienza maturata in anni di corsi di formazione rivolti agli operatori sanitari, posso dire che le slide e i video tutorial creati dai distributori sono molto meno utili ai nostri utenti degli stessi strumenti prodotti dai professionisti dell’informazione. Abbiamo iniziato a fare formazione interna, organizzando corsi in cui venivano presentate le risorse della biblioteca ed i servizi a disposizione dell’utenza e l’agente di un editore, su nostro invito, illustrava un loro prodotto, da noi acquisito, spiegandone le modalità di utilizzo. In quei contesti, mi sono resa conto che, nonostante le presentazioni del relatore esterno fossero belle, interessanti e ineccepibili, l’obiettivo non veniva raggiunto e che, forse per un approccio più da venditore che da formatore, chi spiegava non era efficace come può esserlo un bibliotecario... -
La circolarità della comunicazione in Sanità. Ne parla la presidente EAHIL [2019]
Come in economia, anche in Sanità la comunicazione è circolare: dal paziente, al medico, infermiere, paziente, intermediario, documentalista, giornalista, paziente, medico...in un flusso che viaggia n più direzioni e su più canali. Per far fronte alla complessità della comunicazione in medicina è necessario un dialogo aperto fra biblio-documentalisti biomedici, giornalisti, filosofi, medici, infermieri, pazienti...Il tema è stato affrontato al Workshop “La circolarità della comunicazione in sanità: potere e rischi” organizzato dal GIDIF-RBM a Milano il 15 marzo 2019 nell’ambito del Convegno Bibliostar. Fra i relatori, l'allora presidente dell’EAHIL Maurella della Seta che ne parla nella sua Lettera del presidente pubblicata nel Journal of EAHIL. Si legge nella lettera della Presidente EAHIL: «La “biblioteca integrata” non è più solo un’aspirazione, ma un nuovo modello e una serie di tecniche volte a migliorare l’integrazione sociale di informazioni e servizi in un mondo globale. Le biblioteche prevedono, quindi, la sfida della complessità. […]. Nel contesto sanitario lo scenario è particolarmente impegnativo per tre ragioni principali: a) la posta in gioco è la salute delle persone; b) interessi importanti, compresi quelli di natura economica; c) comunicazione che svolge un ruolo strategico, dal momento che non è facile salvaguardare l’affidabilità dell’informazione trasmessa. Da qui l’idea di proporre un laboratorio dedicato alla comunicazione sanitaria, come opportunità di condivisione e riflessione […]. La speranza – conclude Maurella Della Seta – è che da questa breve relazione possa essere di ispirazione per nuove idee da applicare alle nostre realtà locali».Il testo integrale del report del Workshop delle Stelline è stato pubblicato su Biblioteche oggi 2019 a cura degli organizzatori.