Manca in Italia un curriculum accademico per i professionisti dell'informazione biomedica sia esso Master o Scuola di specializzazione. Molti sono gli argomenti specifici su cui è necessario formarsi oltre alla formazione accademica di base di tipo biblioteconomico, soprattutto se si tiene conto del ruolo in costante evoluzione del bibliotecario documentalista della salute.A tale mancanza, storicamente hanno supplito, su specifici argomenti, le associazioni professionali, Enti nazionali quali l'Istituto Superiore di Sanità, Università, associazioni professionali, editori commerciali e altre agenzie formative. Tuttavia, la necessità di una formazione sistematica per i bibliotecari documentalisti biomedici rappresenta un capitolo ancora tutto da scrivere. Inoltre, come sostiene il CILIP , "lavorare in questo settore comporta quasi sempre la collaborazione con altre discipline, bisogna essere un buon giocatore di squadra con eccellenti capacità comunicative". Un esempio è il Marketing
Spesso infatti le biblioteche non sanno raccontarsi.
Anche professionisti deboli come i bibliotecari (citando un capitolo del volume dedicato al ricordo di Maria Abenante), INSIEME possono fare grandi cose:un cenno ad alcune associazioni professionali di settore quali quali GIDIF RBM, EAHIL, CILIP HLG, Medical Library Association si affiancano alle più generaliste IFLA e AIB
alcune riviste di area e pubblicazioni sull'argomento: vasta è la letteratura delle biblioteche e sulle biblioteche e i professionisti bibliotecari della salute anche se non fa rumore
un cenno ai sistemi nazionali quali BiblioSan, e regionali quali SBBL regione Lombardia, BSV Piemonte, Infor Biomed regione Liguria, il Network Bibliotecario Sanitario Toscano etc...che si intrecciano virtuosamente con sistemi collaborativi trasversali quali NILDE, ACNP, SBN...sono un esempio di quanto sia produttiva la collaborazione infra ed extrabibliotecaria