Il tascabile di Barbara Martin e Cristian Lo Iacono – dal titolo Bibliotecari biomedici: una guida al cambiamento – costituisce un’analisi dettagliata e rigorosa relativa a un aspetto importante del mondo delle biblioteche: il bibliotecario biomedico.
Questa professione non è ancora prevista dalla legislazione italiana e non vi è un termine che la rappresenti in modo chiaro. In genere si intende un bibliotecario “prestato” al campo della sanità e che opera in contesti ospedalieri, aziende sanitarie o di centri di ricerca. Si tratta quindi di un bibliotecario di frontiera, di confine che promuove informazione scientifica di qualità. Informazione scientifica che ha visto un notevole ampliamento dell’offerta con l’avvento di strumenti sempre più web 2.0 oriented, mettendo tutto a disposizione a portata di un click...
Il bibliotecario biomedico sa che dietro ogni oggetto c'è un medico, un ricercatore, un paziente che ha bisogno di risposte immediate alle loro domande. In questo, il ruolo del bibliotecario non è diverso dal passato. Ciò che è cambiato è il contesto in cui si opera che è sempre più influenzato dagli strumenti del web. L'avvento dei social media ha facilitato le connessioni e la condivisione di informazioni e la comunità scientifica è ora interessata all'impatto sociale della ricerca, al di là del mondo accademico. Le biblioteche biomediche intervengono sempre più attivamente in diverse fasi della valutazione della ricerca e le metriche complementari o alternative possono diventare un valido alleato