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Bibliotecari documentalisti
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Biblioteche mediche online: che impatto hanno sull’assistenza? [Online medical libraries: how do they impact on care?] (2023)
Nell’osservatorio dedicato alle biblioteche mediche online pubblicato sull'ultimo numero di Recenti Progressi in medicina Rebecca De Fiore si chiede se la presenza di bibliotecari e di documentalisti esperti di letteratura scientifica nell’équipe sanitaria abbia effetti positivi sull’assistenza ai pazienti e possa rendere più appropriato ed efficace anche il processo decisionale clinico. La risposta è sì. Le numerose esperienze virtuose, come la Biblioteca virtuale per la salute – Piemonte e la Biblioteca Alessandro Liberati del Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario del Lazio, costituiscono per il personale sanitario un supporto competente che si rivela utile nelle scelte cliniche, svolgendo un ruolo dirimente nel migliorare la qualità delle cure. -
Research networking and the role of the medical librarian (2024)
Le biblioteche mediche lavorano in collaborazione con tutte le unità e missioni dei centri medici accademici. Un settore in cui i bibliotecari possono fornire competenze chiave è quello della costruzione e del mantenimento di sistemi di gestione delle informazioni sulla ricerca (RIMS). Presso la Penn State (USA), il team di implementazione RIMS ha incluso un bibliotecario medico, amministratori di ricerca e personale di marketing dal College of Medicine (CoM) dalla sua creazione nel 2016. Mentre le nostre istituzioni hanno implementato o ampliato i propri sistemi RIMS, il team CoM ha risposto alle loro domande sui dettagli dell'istanza RIMS della Penn State. L'obiettivo di questo commento è quello di descrivere come il team CoM ha lavorato in collaborazione all'interno della Penn State per affrontare le questioni relative alla produzione di ricerca, con particolare enfasi sui dettagli relativi alle domande provenienti da altre istituzioni. -
Così lontani eppure così vicini: la biblioteca in ospedale tra passato, presente e futuro (2024)
Il XXI secolo ha portato con sé cambiamenti radicali in tutte le professioni. L’articolo approfondisce una parte degli argomenti trattati durante l’evento formativo “La biblioteca per la cura” che si è tenuto al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (CRO) IRCCS, il 29 novembre 2023 per celebrare i 25 anni della Biblioteca Pazienti e vuole analizzare come siano mutati, e in quale direzione si stiano trasformando, il ruolo e la professione del bibliotecario documentalista biomedico: dall’approccio all’informazione, cambiato dalla pandemia, sino all’egemonia mediatica dell’intelligenza artificiale. La biblioteca biomedica è da sempre terra di contaminazione, condivisione di ‘spazi e di saperi’ dove bibliotecari e operatori sanitari collaborano e le cui competenze si compensano reciprocamente, con l’obiettivo comune di migliorare i servizi ai cittadini e la qualità dell’assistenza. Nel dettaglio, qual è e quale sarà il valore aggiunto della presenza di una biblioteca all’interno di un ospedale? Le attività che coinvolgono direttamente la biblioteca, infatti, sono molteplici e apparentemente distanti tra loro: dalla bibliometria alla cura della biblioteca per i pazienti, dal contrasto ai disordini informativi e la mediazione culturale alla formazione, dalla cura di dati e metadati alla promozione della lettura, dalla documentazione alla co-produzione di contenuti scientifici. In uno scenario così complesso, multidisciplinare e interdisciplinare, quale potrebbe essere lo scenario futuro nel quale si muoveranno gli specialisti dell’informazione quali sono i bibliotecari? "Nuovi bibliotecari per biblioteche che cambiano" è il titolo del fascicolo 1 di Biblioteche Oggi Trends 2024 che ospita il presente articolo. -
Same search, different results: algorithm bias in various Discovery Tools in library search: GIDIF-RBM Monza (Italy) Working Group in collaboration with TDNet (2023)
GIDIF-RBM (Gruppo Italiano dei Bibliotecari della Salute) in collaborazione con TDNet Group ha effettuato delle prove di ricerca per testare diverse funzionalità di Discovery Tools (DT). I DT rappresentano l'effetto di una lunga rivoluzione digitale che ha sconvolto l'universo delle biblioteche per ciò che era conosciuto fino a quel momento. Lo scopo dello studio era testare due query di ricerca: “cystic fibrosis”, “osteoarthritis AND “chondrocyte” AND “cell therapy” utilizzando PubMed, Google Scholar, Ebsco EDS, Ex Libris Summon e TDNet Discover. Il gruppo di lavoro ha esaminato i primi venticinque risultati per ciascuna query al fine di determinare la qualità dei risultati in ciascun strumento, utilizzando PubMed come riferimento. L'analisi di ricerca ha incluso una valutazione della qualità delle riviste classificate tramite Scimago SJR, il numero di citazioni per ogni articolo, gli anni di pubblicazione e quanti dei primi 25 risultati erano open access. Le ricerche indicano che i DT sono strumenti potenti quando gestiti in modo coerente e olistico sotto la supervisione di un team. Per sfruttarli al meglio, gli studenti e gli insegnanti devono possedere competenze in materia di alfabetizzazione informatica, quali la capacità di identificare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni. -
L’Intelligenza Artificiale e le biblioteche (2024)
OCLC, Online Computer Library Center, ovvero la più grande rete di biblioteche del mondo, nel gennaio 2023, ospita un post dal titolo "The Efficacy of ChatGPT: Is it Time for the Librarians to Go Home?" Molto stimolante da leggere, si conclude con l'affermazione dell'autrice "Per quanto riguarda i bibliotecari, credo che dovremmo restare un altro po' " Ovviamente l'Intelligenza Artificiale cambia la job description del biblio-documentalista biomedico sia che lavori nella sanità pubblica o privata che nelle farmaceutiche. Ancora, l'IA rappresenta un'opportunità e una sfida per il GIDIF-RBM cui pensiamo di far fronte con un percorso che inizierà con l'evento a Bibliostar, marzo 2024, un corso sugli strumenti dell'IA in autunno, una survey per sondare la conoscenza degli strumenti, il monitoraggio della letteratura etc... Il presente articolo costituisce la prima parte del percorso. -
I° Convegno dei Documentalisti operanti nell'Industria Farmaceutica e negli Istituti di Ricerca Biomedica (1983)
Nel 1983 un gruppo di bibliotecari documentalisti operanti in case farmaceutiche, Istituti Zooprofilattici, Istituti di ricerca e Cura, Ospedali e Università organizzano un convegno per affrontare le tematiche legato all'avvento delle banche dati biomediche e ai sistemi di collegamento a distanza e dei primi tentativi di automazione. Vi era la necessità di formare nuovi professionisti esperti nelle metodologie di ricerca dell'informazione biomedica. Nel 1985 si costituisce il GIDIF RBM -
I bibliotecari insegnano…(2008)
Quanto insegnano i bibliotecari? Da noi [Centro per la Valutazione dell'Assistenza Sanitaria, CEVEAS, Modena] tantissimo. Per i corsi interni facciamo una media di 25 giornate all’anno: sono i corsi generali, quindi aperti a tutti. Poi facciamo corsi specifici per settore, ad esempio, il settore infermieristico o quello psichiatrico. Nella nostra Azienda i vari servizi possono chiedere corsi ad hoc per le specifiche utenze e in genere si tratta di due o tre mezze giornate. Quante persone partecipano al corso? In media 15... -
Biblioteche digitali e oltre: dati aperti e interconnessi (2021)
Le biblioteche-centri di documentazione biomedica e i professionisti che vi operano, si trovano spesso al centro di cambiamenti che devono essere interpretati e colti, se possibile anticipati. L'applicazione della tecnologia LOD e l'integrazione fra diversi tipi di risorse offre grandi possibilità e prospettive non solo in termini di ampliamento di servizi che le biblioteche offrono agli utenti ma anche di valorizzazione dei patrimoni culturali e documentali delle organizzazioni cui afferiscono, siano esse ospedali o servizi territoriali, IRCCS, università, centri privati o case farmaceutiche. Il workshop su “Biblioteche digitali e oltre: dati aperti e interconnessi. Esperienze e nuove direzioni per il biomedico”, che il GIDIF RBM ha organizzato iI 23 giugno 2021 su piattaforma Zoom, data la perdurante pandemia, è dedicato alle applicazioni basate su tecnologia Linked Open Data e ai nuovi confini che si estendono anche per l’informazione biomedica. Lo scopo del workshop è quello di prospettare la transizione dalla teoria alla pratica di tale tecnologia applicata alle biblioteche-centri di documentazione, attraverso il confronto fra ditte e organizzazioni di cura e gli spazi di libertà e credibilità che i biblio-documentalisti riusciranno a conquistarsi grazie alle loro competenze, curiosità e l’attitudine all'incrocio dei saperi. -
https://www.rib-gidif.org/s/rib/media/228
"Presentazione Questo numero del Bollettino contiene alcuni contributi di bibliotecari biomedici. Poiché a novembre [1988] si terrà a Bologna la Seconda Conferenza Europea delle Biblioteche Biomediche, l'Associazione ha voluto così contribuire all'informazione sull'attività professionale in questo speciale settore. Ci siamo prefissi di illustrare ai Colleghi chi siamo, cosa facciamo e quali sono i nostri problemi, piuttosto che dipanare argomenti di esclusiva pertinenza delle biblioteche biomediche. Vilma Alberani esamina in una esaustiva rassegna l'attività professionale e la bibliografia prodotte finora in Italia; Gabriella Poppi e Adriana Dracos si cimentano in un raffronto tra i ruoli e i compiti individuati dai colleghi americani e inglesi e la realtà attuale della nostra professione; Rita Iori e Fulvia Sirocco radiografano la posizione dei biblitecari nelle UU.SS.LL., non mancando di indicare strade per raggiungere il riconoscimento della figura del bibliotecario nello stato giuridico di questi enti. Elisabetta Robert, Morena Evangelisti e Donatella Ugolini espongono i dati della loro attività di reperimento di articoli originali: come in altre biblioteche biomediche, presso l'Istituto Tumori di Genova il servizio di ricerca bibliografica in linea ha portato ad un aumento di richiesta di documenti. Infine Silvio Henin tratteggia l'attività di una biblioteca speciale speciale, cioè una biblioteca di casa farmaceutica e Valentina Comba commenta le prime esperienze di formazione per bibliotecari biomedici. Abbiamo convogliato verso il convegno di Bologna una buona parte delle nostre energie e della produzione scientifica più recente: vogliamo quindi invitare i colleghi a seguire anche il dibattito di questo convegno, che l'Italia ospita con il convincimento che la crescita professionale più proficua si sviluppa nel confronto senza confini" p.247 -
Il problema del lavoro nel Servizio sanitario nazionale: le biblioteche e i bibliotecari nel vuoto legislativo (2000)
Il titolo non vuole essere provocatorio, ma semplicemente indicativo della situazione di disagio in cui si trovano a operare quanti, anche con elevati livelli di professionalità, esercitano la loro attività nell'ambito delle biblioteche del Servizio sanitario nazionale a causa della mancanza di riconoscimento giuridico della figura del bibliotecario/documentalista. La semplice osservazione della legislazione che disciplina il settore mostra quanto sia "indefinita" tutta la questione relativa alla gestione dell'informazione e dell'aggiornamento professionale nel SSN. Infatti, nell'ambito della legislazione sanitaria degli ultimi 30 anni è stato possibile cogliere solo brevi e generici riferimenti alle biblioteche biomediche (dal d.p.R. n. 132 del 1968, in cui la biblioteca insieme alla sala riunioni è indicata come requisito essenziale per gli ospedali, sino al d.p.R. n. 270 del 1987 in cui ancora più genericamente si accenna all'obbligo di aggiornamento professionale per il personale degli istituti del SSN, da effettuare anche attraverso l'uso di testi, riviste tecniche e altro materiale bibliografico senza, però, alcun riferimento al servizio che se ne dovrà occupare e tanto meno al personale che lo dovrà gestire). [...] -
Chi è il bibliotecario documentalista. Definizione MeSH (1991)
In questa piattaforma usiamo in modo intercambiabile il termine "bibliotecario biomedico”, bibliotecario della salute”, “bibliotecario documentalista”, “biblio-documentalista” a significare la figura che si occupa di gestire le biblioteche, o sezioni delle stesse rivolte a pubblici diversi nel settore della salute e delle scienze correlate. Nel vocabolario MeSH per indicare tale figura esiste il termine librarians è definito come uno specialista che possiede specifiche conoscenze, competenze e abilità di: - management di una biblioteca (o di parte dei servizi resi da una biblioteca) - amministrazione - organizzazione di materiale informativo e personale - interpretazione delle regole biblioteconomiche - sviluppo e mantenimento delle collezioni di una biblioteca - fornitura di servizi. Interessante notare che tale descrittore è stato introdotto nel MeSH solo nel 1991 mentre prima, dal 1966 al 1990, i contenuti relativi ai bibliotecari biomedici erano indicizzati con il descrittore relativo alle biblioteche.Interessante ancora rilevare che è collocato nella più ampia categoria degli Occupational groups che comprende i membri di varie professioni o occupazioni. Tale figura non afferisce alla sottocategoria del Personale sanitario, ma si situa al loro stesso livello gerarchico al pari di legali, assistenti sociali e personale di ricerca. La stessa cosa NON accade negli organigrammi delle aziende sanitarie in Italia.Vi è una consistente letteratura che testimonia il lavoro volto alla ricognizione del lavoro svolto dal bibliotecario documentalista biomedico in Italia, prima e dopo l'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, e al riconoscimento giuridico della sua figura. -
GIDIF-RBM, Gruppo Italiano Documentalisti dell’Industria Farmaceutica e degli Istituti di Ricerca Biomedica
Il Gruppo Italiano Documentalisti dell’industria Farmaceutica e degli Istituti di Ricerca Biomedica (GIDIF-RBM) è, dal 1985, l'associazione dei bibliotecari documentalisti biomedici italiani. -
LATCH at the Washington Hospital Center, 1967-1975 (1978)
Un articolo importante così riassunto: L'accesso immediato alle informazioni necessarie è essenziale se il personale medico vuole fornire assistenza sanitaria di qualità. Presso il Washington Hospital Center, nel 1967 fu creato il programma Literature Attached to Charts, LATCH, per fornire rapidamente le informazioni necessarie. Fornisce letteratura corrente su alcuni aspetti della malattia del paziente in forma di raccolta di alcuni articoli pertinenti allegati alla cartella cinica del paziente. Seguendo un resoconto dell'inizio del programma, un'analisi di 1.935 richieste LATCH per gli anni 1968-1975 rivela che i nuovi medici, cioè gli stagisti e i residenti del primo anno, hanno richiesto Latches più spesso. Le richieste nei settori della medicina interna sono stati i più comuni. I dati mostrano anche che il programma è stato ben accolto dai suoi utenti. LATCH ha impattato la biblioteca medica in diversi modi. Il programma è stato parzialmente responsabile dell'aumento del personale, del numero di abbonamenti alle riviste e del numero di ricerche di letteratura richieste. Il programma ha anche portato a un maggiore accesso alla collezione tramite il catalogo a schede. Un effetto importante è stato l'enorme sviluppo di competenze professionali nel personale che ha preparato la LATCH. -
EAHIL, the European Association for Health Information and Libraries
L'EAHIL, associazione europea delle biblioteche biomediche, nasce nel 1986 per riunire bibliotecari e professionisti dell'informazione che lavorano nelle biblioteche di scienze mediche e sanitarie in Europa. A tutt'oggi, l'Associazione conta circa 1900 membri provenienti da 64 paesi. Un folto gruppo di bibliotecari documentalisti italiani è stato ed è attivo nell'associazione nel ruolo di Presidente, Comitato direttivo, nei vai gruppi di interesse, nel Council e nel giornale dell'associazione e in altre attività (2022). -
GIDIF-RBM: trent'anni di attività (1985-2015)
GIDIF-RBM (acronimo italiano che sta per Gruppo italiano documentalisti dell'industria Farmaceutica e degli Istituti di ricerca Biomedica) è un'associazione nata nel 1985, impegnata a sostenere e tutelare il ruolo del documentalista bibliotecario che lavora in campo biomedico. L'articolo fornisce una panoramica delle varie iniziative svolte nel corso dei trent'anni di vita dell'associazione, finalizzate allo sviluppo e all'aggiornamento di questa professione. -
La buona informazione è la migliore medicina: dall'integrazione delle informazioni all'integrazione delle conoscenze, a cura del BDS (2001)
Nel 2000 si costituisce a Pisa il BDS, associazione Bibliotecari Documentalisti in Sanità, allo scopo di supportare il riconoscimento di tali professionisti e qualificarne l'attività. Una delle attività più rilevanti è stato il censimento dei servizi di biblioteca del SSN realizzato nel 2000, tramite questionario autorizzato dall'allora Ministro della Salute, on Rosy Bindi. Non più attiva. -
Convegno su Biblioteche e centri di documentazione nella biomedicina realtà e prospettive. Roma, 12-14 dicembre 1984
All'interno dell' AIB Associazione Italiana Biblioteche, esisteva già dalla fine degli anni ‘70 del secolo scorso un Gruppo di lavoro nazionale biblioteche biomediche, poi divenuto Commissione nazionale biblioteche biomediche AIB, che ha organizzato uno “storico” convegno sulle “Biblioteche e Centri di documentazione nella biomedicina: realtà e prospettive” il 12-14 dicembre 1984, presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a Roma. A proposito dei bibliotecari biomedici, scrivono Gabriella Poppi e Vilma Alberani nell’introduzione agli Atti del Convegno pubblicati nel 1986 negli Annali dell’ISS: "[…] Coloro che lavorano in grandi organismi, in particolare di ricerca, possono ritenersi fortunati rispetto alla maggior parte dei bibliotecari che operano in strutture minori o comunque non consolidate. L’isolamento di questi operatori sia nell’ambito della propria struttura sia dalla comunità bibliotecaria, la constatazione di non vedere considerata la propria funzione da parte sia di amministratori sia di politici, la mancanza di un riconoscimento giuridico della propria professionalità, la carenza di mezzi finanziari e strumentali, l’impossibilità di avere contatti e scambi di informazione con colleghi…sono stati gli argomenti più volte emersi nel dibattito dei tre giorni del Convegno. L’insoddisfazione generale del bibliotecario e documentalista che svolge compiti che la maggior parte dei suoi colleghi (ivi inclusi gli amministrativi e i politici) non conosce affatto o fa corrispondere alla trita immagine di “topo di biblioteca” deve portare a una precisa presa di posizione sia degli operatori stessi sia delle associazioni professionali per una rivalutazione di queste professioni. La non conoscenza di ciò che tali professionalità possono fornire danneggia sia la categoria sia gli utenti." -
S&I Bibliosan NewsLetter
S&I Bibliosan NewsLetter è il notiziario di Bibliosan realizzato nell'ambito del progetto S&I Bibliosan in memoria di Luigina Lazzari