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Medical Humanities
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Sanità 4.0: la salute digitale come la vorremmo oggi, non domani (2021)
Ricordo con chiarezza un incontro di qualche anno fa. Conosco Giancarlo De Leo dell’Osservatorio Sanità Digitale, che a sua volta mi introduce a Gaetana Cognetti della Biblioteca dell’IFO. Arrivo in biblioteca una mattina di luglio e trovo ad accogliermi una Gaetana Cognetti che mi racconta un mondo affascinante e a me colpevolmente sconosciuto. Scopro l’esistenza di Bibliosan, la rete delle biblioteche degli enti biomedici italiani e mi rendo conto della centralità della biblioteca di un IRCSS, come punto di riferimento per i medici e per i pazienti. Mediatore di conoscenze ma anche luogo di esplorazione e di ibridazione di saperi. È qui, quella mattina, che Gaetana mi presenta Maria Cecilia Cercato, epidemiologa ed oncologa e referente in IFO per la medicina narrativa. Da subito la dottoressa Cercato esplicita che non è molto digitale e non ha profili “social”. È l’inizio di un bellissimo sodalizio professionale e culturale che ci ha portato a pubblicare i primi studi di medicina narrativa digitale in oncologia e a pochi giorni dall’inizio del lockdown a trasformare l’IFO in ospedale anche digitale, aperto a distanza a tutti. Per tutto questo sono molto contenta di vedere pubblicato Sanità 4.0 e medicina delle 4P, a cura di Gaetana Cognetti, in cui con Maria Cecilia Cercato raccontiamo anche l’inizio della medicina narrativa digitale all’IFO. È un e-book che mi appare come la preziosa biblioteca del palazzo della salute digitale in cui tutti vorremmo trovarci non domani, ma oggi. L’accesso immediato e apparentemente illimitato agli archivi digitali rischia di far sparire la centralità del bibliotecario, come Amazon rischia di far sparire il libraio. Come ricorda invece Gaetana Cognetti nell’introduzione: “le competenze dei bibliotecari non si fermano solo al ruolo di recupero delle informazioni valide, aggiornate e basate su prove scientifiche. I bibliotecari per poter gestire milioni di informazioni (libri, articoli, letteratura grigia ecc.) hanno sviluppato per secoli metadata, standard, sistemi terminologici e ontologie che sono oggi alla base della possibilità di navigare tra le conoscenze e porre le fondamenta all’ attuale evoluzione “dirompente” nel settore sanitario”. -
Biblioterapia Italiana. Non più di mezz'ora: dialoghi sulla biblioterapia [2021]
La Biblioterapia è un termine che è stato coniato nel 1916 da Samuel Crothers: non è quindi una disciplina nuova. Oggi viene chiamata anche Shared Reading per evitare la concezione “sanitaria” che la parola originaria fraintende. Se ne sente parlare poco e in modo approssimativo di questo strumento. E invece è un metodo a disposizione di diversi professionisti medici e non medici. Ognuno di loro può avvalersi di ogni tipo di materiale narrativo per raggiungere i propri obiettivi professionali. Ma come funziona? E’ possibile utilizzare la Biblioterapia all’interno di un gruppo o in una o più sedute face-to-face. Il conduttore del gruppo funge da facilitatore nell’utilizzo del materiale narrativo. E’ lui che fissa gli obiettivi da raggiungere, sceglie i testi da utilizzare, decide come presentarli e quali domande-stimolo porre. E’ sempre suo compito dare regole al gruppo e monitorare che tutto vada bene: coinvolge i più ritrosi, stimola i dubbiosi, seda eventuali diatribe. Alla fine deve anche essere in grado di verificare se i risultati attesi sono stati raggiunti. Per entrare nel dettaglio, la biblioterapia si divide in biblioterapia clinica e biblioterapia dello sviluppo. La prima viene utilizzata dalle figure mediche mentre la seconda dalle figure laiche (ovvero non mediche) come gli educatori, gli insegnanti, i bibliotecari, i counselor, i filosofi, gli operatori sociali, gli infermieri. Attività: Laboratori di crescita personale cn i libri Accademia Online di Biblioterapia e Tecniche narrativeProposte per Scuole e BibliotecheStudi sulla biblioterapia Interviste Video "Non più di mezz'ora" -
Collaborazione con Wikimedia per valorizzare il patrimonio storico dell'Azienda Ospedaliera "SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo" di Alessandria [2020]
L’Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, forte di una tradizione che risale a XVI secolo, possiede un ricco patrimonio storico e un gruppo di professionisti attivo nella ricerca scientifica. Al fine di valorizzare questa ricchezza storico-artistica ma anche umana, ha deciso di avviare un progetto di collaborazione con la comunità di Wikimedia, l’insieme degli utenti che fa capo a Wikipedia e agli altri siti “fratelli” dell’enciclopedia libera. A tal fine metterà a disposizione, nel corso del tempo, una serie di risorse in modalità open access, con licenze libere, che verranno utilizzate nel corso del progetto. L’intenzione alla base di questo progetto di collaborazione è quello di costruire attività di arricchimento della conoscenza a disposizione della cittadinanza, comprendere come le risorse condivise del Centro di Documentazione e dell’Ufficio Comunicazione possano contribuire alla crescita dell’enciclopedia e come la capillarità e la diffusione di queste risorse culturali aperte possano valorizzazione il patrimonio e la produzione scientifica aziendale, nonché contribuire all’enciclopedia libera e alla diffusione di informazioni mediche verificate e autorevoli, in particolar modo in un periodo storico come questo dominato dall’infodemia. Si tratta della prima collaborazione ufficiale in Italia avviata da un’istituzione sanitaria con la comunità di Wikimedia. -
Providing patient information and education in practice: the role of the health librarian (Teaching and Learning in action) [2016]
In questo articolo, la curatrice Hanna Spring ospita Ivana Truccolo che presenta una panoramica del suo lavoro presso la Biblioteca Scientifica e Pazienti del Centro di Riferimento Oncologico di Avviano in Italia , coordinando il processo di informazione educazionale dei pazienti. Discute l'evoluzione storica del concetto di patient education e come questo si sia affiancato al ruolo del bibliotecario biomedico nella fornitura di informazioni sulla salute. Vengono forniti dettagli sui vari programmi di patient education & empowerment in atto presso il Centro. In particolare, vengono discusse varie attività tra cui corsi di informazione ai pazienti, lo sviluppo di dispense di educazione dei pazienti e un programma di medicina narrativa che include un concorso letterario. L'articolo si conclude con uno schema specifico del ruolo che il bibliotecario può svolgere nella fornitura di informazioni sulla salute dei cittadini e nell'educazione dei pazienti. -
Quando l'utente è un paziente [1998]
Un'esperienza pilota in Italia in tema di apertura ai pazienti di una bblioteca biomedica inzialmente rivolta solo al personale clinico, tecnico e di ricerca... Data 1998, pochi anni dopo l'articolo visionario di MLA/CAPHIS The librarian role in providing health information and patient education Fin dall'inizio l'esperienza di Aviano, in seguito riprodotta in altre realtà con i dovuti adattamenti, ha curato due aspetti aventi pari dignità: l'informazione ai pazienti desiderosi di approfondire aspetti non clinici correlati alla malattia oncologica; l'aspetto di svago in termini di promozione della lettura, scrittura e altre attività in collaborazione con la locale Biblioteca Pubblica. -
Cultura è Cura. Giornata dell'alfabetizzazione
Il Centro Documentazione Aziendale - Biblioteca Biomedica dell'AO di Alessandria che afferisce all'Infrastruttura, Ricerca, Formazione e Innovazione, oltre a offrire i servizi "normali" di una biblioteca biomedica quali una Rassegna di documentazione scientifica giornaliera su diversi argomenti, cura in modo particolare l'integrazione fra cultura e cura, di cui il video è un esempio, fra attività volte a promuovere la medicina basata sulle prove di efficacia e le Medical Humanities di cui il festival del settembre 2020 è Un esempio.