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Oggetto è esattamente
Medicina Narrativa
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Premio Giorgio De Gregori 2021 – Verbale della Giuria
[...] la Giuria ha stabilito all’unanimità di attribuire il premio dell’edizione 2021 a Virginia Scarinci per l’opera Biblioteche e medicina narrativa: percorsi di qualità tra cura e cultura, con la seguente motivazione. Il lavoro di Virginia Scarinci è la tesi di laurea magistrale in Archivistica e Biblioteconomia discussa dall’autrice presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza – Università di Roma nell’a.a. 2020-2021. Oggetto del lavoro è un’analisi dei contributi forniti dalle biblioteche e dai bibliotecari nell’ambito di progetti e studi di medicina narrativa, focalizzandosi in particolare sulla descrizione della collaborazione della biblioteca dell’Istituto Regina Elena, nonché su altre esperienze di medicina narrativa realizzate in Italia con la cooperazione delle biblioteche. La medicina narrativa è un approccio innovativo che, attraverso l’integrazione della narrazione nella pratica clinica, consente di riportare il paziente al centro del processo di cura. Questa metodologia sta diventando con il passare del tempo sempre più importante nel panorama della salute, cosa che assume un particolare significato nel particolare momento storico che stiamo vivendo. Il lavoro si articola in quattro capitoli, il primo dedicato alla descrizione dello stato dell’arte su cura e cultura, il secondo alle esperienze bibliotecarie italiane su medicina narrativa e biblioterapia, il terzo a un approfondimento sul progetto “Raccontami di Te” dell’Istituto Regina Elena, il quarto ai possibili sviluppi futuri. Il risultato è un lavoro originale e ben strutturato, che affronta un tema di grande attualità e interesse, in particolare in questo momento storico, e che offre approfondimenti su esperienze e casi di studio da cui partire per progettare altri sviluppi. [...] -
The power of informal cancer caregivers' writings: results from a thematic and narrative analysis (2021)
Il cancro è una malattia che sconvolge non solo la vita del paziente, ma anche quella dell'intera famiglia, da una prospettiva di cura, organizzativa ed emotiva. I pazienti condividono frequentemente la loro esperienza di malattia con il loro caregiver informale (IC), un partner, figlio/ figlia, amico, volontario o qualsiasi altra persona della famiglia o della rete sociale che si offre di sostenerli durante il loro viaggio clinico. Lo scopo di questo studio è stato quello di indagare le esperienze oncologiche ancora sconosciute dei IC attraverso le storie dei partecipanti al Concorso Artistico Letterario organizzato dal Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (CRO) IRCSS e comprendere i temi che sono emersi dai loro testi e, quindi, la potenza della scrittura espressiva. Materiali e metodi Uno studio qualitativo è stato effettuato sui testi letterari utilizzando i tre livelli di analisi narrativa di Mishler: tematica (per rilevare temi e sottigliezze), strutturale (per sostenere il livello tematico), e performativo (per comprendere il significato delle narrazioni). Inoltre, le narrazioni sono state classificate in base ai modelli di Kleinman e Frank. Una particolare attenzione è stata posta sul linguaggio delle narrazioni per identificare figure retoriche, ad esempio metafore legate al cancro. -
Sanità 4.0: la salute digitale come la vorremmo oggi, non domani (2021)
Ricordo con chiarezza un incontro di qualche anno fa. Conosco Giancarlo De Leo dell’Osservatorio Sanità Digitale, che a sua volta mi introduce a Gaetana Cognetti della Biblioteca dell’IFO. Arrivo in biblioteca una mattina di luglio e trovo ad accogliermi una Gaetana Cognetti che mi racconta un mondo affascinante e a me colpevolmente sconosciuto. Scopro l’esistenza di Bibliosan, la rete delle biblioteche degli enti biomedici italiani e mi rendo conto della centralità della biblioteca di un IRCSS, come punto di riferimento per i medici e per i pazienti. Mediatore di conoscenze ma anche luogo di esplorazione e di ibridazione di saperi. È qui, quella mattina, che Gaetana mi presenta Maria Cecilia Cercato, epidemiologa ed oncologa e referente in IFO per la medicina narrativa. Da subito la dottoressa Cercato esplicita che non è molto digitale e non ha profili “social”. È l’inizio di un bellissimo sodalizio professionale e culturale che ci ha portato a pubblicare i primi studi di medicina narrativa digitale in oncologia e a pochi giorni dall’inizio del lockdown a trasformare l’IFO in ospedale anche digitale, aperto a distanza a tutti. Per tutto questo sono molto contenta di vedere pubblicato Sanità 4.0 e medicina delle 4P, a cura di Gaetana Cognetti, in cui con Maria Cecilia Cercato raccontiamo anche l’inizio della medicina narrativa digitale all’IFO. È un e-book che mi appare come la preziosa biblioteca del palazzo della salute digitale in cui tutti vorremmo trovarci non domani, ma oggi. L’accesso immediato e apparentemente illimitato agli archivi digitali rischia di far sparire la centralità del bibliotecario, come Amazon rischia di far sparire il libraio. Come ricorda invece Gaetana Cognetti nell’introduzione: “le competenze dei bibliotecari non si fermano solo al ruolo di recupero delle informazioni valide, aggiornate e basate su prove scientifiche. I bibliotecari per poter gestire milioni di informazioni (libri, articoli, letteratura grigia ecc.) hanno sviluppato per secoli metadata, standard, sistemi terminologici e ontologie che sono oggi alla base della possibilità di navigare tra le conoscenze e porre le fondamenta all’ attuale evoluzione “dirompente” nel settore sanitario”. -
Biblioterapia Italiana. Non più di mezz'ora: dialoghi sulla biblioterapia [2021]
La Biblioterapia è un termine che è stato coniato nel 1916 da Samuel Crothers: non è quindi una disciplina nuova. Oggi viene chiamata anche Shared Reading per evitare la concezione “sanitaria” che la parola originaria fraintende. Se ne sente parlare poco e in modo approssimativo di questo strumento. E invece è un metodo a disposizione di diversi professionisti medici e non medici. Ognuno di loro può avvalersi di ogni tipo di materiale narrativo per raggiungere i propri obiettivi professionali. Ma come funziona? E’ possibile utilizzare la Biblioterapia all’interno di un gruppo o in una o più sedute face-to-face. Il conduttore del gruppo funge da facilitatore nell’utilizzo del materiale narrativo. E’ lui che fissa gli obiettivi da raggiungere, sceglie i testi da utilizzare, decide come presentarli e quali domande-stimolo porre. E’ sempre suo compito dare regole al gruppo e monitorare che tutto vada bene: coinvolge i più ritrosi, stimola i dubbiosi, seda eventuali diatribe. Alla fine deve anche essere in grado di verificare se i risultati attesi sono stati raggiunti. Per entrare nel dettaglio, la biblioterapia si divide in biblioterapia clinica e biblioterapia dello sviluppo. La prima viene utilizzata dalle figure mediche mentre la seconda dalle figure laiche (ovvero non mediche) come gli educatori, gli insegnanti, i bibliotecari, i counselor, i filosofi, gli operatori sociali, gli infermieri. Attività: Laboratori di crescita personale cn i libri Accademia Online di Biblioterapia e Tecniche narrativeProposte per Scuole e BibliotecheStudi sulla biblioterapia Interviste Video "Non più di mezz'ora" -
Cultura è Cura. Giornata dell'alfabetizzazione
Il Centro Documentazione Aziendale - Biblioteca Biomedica dell'AO di Alessandria che afferisce all'Infrastruttura, Ricerca, Formazione e Innovazione, oltre a offrire i servizi "normali" di una biblioteca biomedica quali una Rassegna di documentazione scientifica giornaliera su diversi argomenti, cura in modo particolare l'integrazione fra cultura e cura, di cui il video è un esempio, fra attività volte a promuovere la medicina basata sulle prove di efficacia e le Medical Humanities di cui il festival del settembre 2020 è Un esempio.